

Per tutti quelli che sono convinti erroneamente che il vino bianco va bevuto solo dell'ultima annata. Questa bottiglia potete dimenticarla per qualche anno in cantina. Le fate solo del bene.
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Premi ricevuti per Quintodecimo Giallo d'Arles Greco di Tufo 2020
A Quintodecimo si producono tre vini bianchi, rispettivamente ottenuti dalla vinificazione in purezza delle tre principali varietà di uva bianca campane: Fiano, Greco e Falanghina. Le uve provengono da tre singole vigne ubicate nelle zone di elezione di ciascuna cultivar, chiamate, rispettivamente: Exultet, Giallo D’Arles e Via Del Campo. La vigna dell’ Exultet si trova a Lapio, areale di massima espressione dell’uva Fiano; la vigna del Giallo D’Arles è a Tufo, culla del Greco di Tufo; la vigna Via Del Campo è stata piantata a Mirabella Eclano in un sito particolarmente adatto ad una piena espressione del potenziale enologico dell’uva Falanghina. Dunque i vini bianchi di Quintodecimo, sono tre cru in monovitigno, molto influenzati dall’annata nell’espressione del loro carattere varietale.
L’uva del vitigno Greco di Tufo è caratterizzata da un contenuto di materia colorante superiore alle altre uve bianche campane. Per questo motivo alla maturazione presenta un bel colore giallo dorato con toni ambrati dal lato del sole. Il mosto è giallo-ocra tendente al rossiccio. Il vino, se non sottoposto a chiarifiche, è giallo-oro intenso. Giallo d’Arles è un’interpretazione estrema e rigorosa del Greco di Tufo. È un cru prodotto con le uve provenienti dalla vigna del Giallo d‘Arles che si trova a Tufo. Il colore giallo-oro antico, tipico della denominazione, è reso ancora più intenso dalla breve permanenza, durante la fermentazione, in piccole botti di rovere e dalla completa assenza di interventi di chiarifica. È un vino bianco con la struttura di un rosso, potente e raffinato, caratterizzato da una profonda mineralità fusa con note di albicocca e confettura di mela cotogna e da un gusto pieno e fresco. Giallo d’Arles ha anche una straordinaria predisposizione alla maturazione in bottiglia guadagnando, col trascorrere degli anni, in eleganza, complessità ed armonia. Il nome dato al vino è un omaggio al colore preferito da Van Gogh durante tutto il periodo trascorso ad Arles: un giallo preludio del rosso.
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