


Non si possono spendere tante parole per questo patrimonio dell'Umanità . Basterebbe dire che è necessario provarlo per capire la sua unicità. Prodotto solo in annate ottime e (udite udite!) non si azzarda a fare legno nell'affinamento. Perchè un savignon blanc della zona lì attorno a Chateu du Nozet non può essere toccato , è già tutto da solo, è già l'apoteosi con la sensazione fumosa del silicio presente nel terreno, è già lo svenimento dei sensi con le note chiare di limone, arancia, sambuco, un po' di pera, il miele, il minerale....
Altissima espressione di eleganza e longevità. Se lo provate subito abbinatelo ad un risotto gamberi e lime. Se lo fate attendere in cantina e lo aprite fra qualche anno virate verso formaggi a crosta lavata.
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